venerdì 19 marzo 2010

The Berlusconi Show

Provate ad immaginare. Il giorno delle elezioni, 6 Maggio o giù di lì. La Gran Bretagna è chiamata alle urne. Una volta lì, date un'occhiata alla scheda elettorale e vi viene lo sconforto. Laburisti, yawn! Conservatori, ronf! Chi è che vuole Gordon Brown o David Cameron alla guida del nostro paese, se i loro interessi sono solo politici? Allora, cancelliamo tutti i nomi e ne scriviamo altri al loro posto - stelle dello spettacolo, magnati dei media, razzisti, cantanti da navi da crociera, playboys, donnaioli, criminali, evasori fiscali, cose del genere. Persone che renderebbero la Gran Bretagna più divertente.

Poi, dopo i conteggi - com'era prevedibile, va detto - nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta. Ehi, nessun problema, il primo ministro puo' essere un posto di lavoro che puo' essere condiviso. Ed è così che il 6 Maggio 2010 o giù di lì eleggiamo Rupert Murdoch, Peter Stringfellow ("Immagino che questo sarà un Parlamento stabile" esordirebbe con questa battuta), Jane McDonald, Bruce Forsyth, Ron Atkinson, Lord Ashcroft e i gemelli Kray a guidare il nostro Paese. I Krays sono morti? Beh, gli altri possono coprirli, che Dio abbia cura delle loro anime.

Giusto, il governo ha bisogno di scegliere anche i canditati Europarlamentari. Rupert sceglie qualche sventola da Page Three, Peter prende qualcuna tra le sue ballerine di lap dance preferite; Jane, che ha viaggiato un bel po', decide di andarci lei. Ah ah! Bella questa, Jane! Seriamente, amore, ma guardati! Hai quasi 40 anni! Al suo posto prendiamo Shilpa Shetty dall'ultimo Grande Fratello, ma anche Ron ha la sua prenotazione...

Che intendete dire con "tutto cio' è inverosimile"? E' successo - e continua a succedere - in Italia. Proprio come abbiamo scritto sopra. Fatta eccezione per il "posto da primo ministro condiviso", perché lì c'è un solo uomo che copre tutte le basi. Meno Male che Silvio c'è. Questo è l'inno del suo partito, tradotto rozzamente con "Grazie a Dio per Silvio".

Nel "The Berlusconi Show" (BBC2) – un ottimo titolo – il giornalista Mark Franchetti, andato via dal suo paese natale ormai da 20 anni, cerca di andare indietro per scoprire come diavolo ha fatto un clown a diventare il leader di una democrazia europea nel ventunesimo secolo. Ad essere sinceri, l'approccio di Franchetti è molto migliore di quello descritto sopra: parla con tanta gente di tutti gli schieramenti, e guarda al contesto storico nel quale Berlusconi è salito al potere; è un reportage corretto e bilanciato. Per lo spettatore, però, ciò che viene fuori è una roba che fa venire i brividi. Non che non lo si sapeva già: il controllo dei media, le presunte connessioni con la mafia e la corruzione, i collegamenti con l'estrema destra, i processi, le modifiche legislative, le escort e le ragazzine, le operazioni di chirurgia estetica, le feste, le gaffes, la mancanza di rispetto mostrata ad Angela Merkel, L'appellativo "abbronzato" riferito a Barack Obama. Proprio così, quando ti viene presentato tutto insieme, ti cascano le braccia a terra. Ma come cavolo è potuto succedere? E di nuovo. E di nuovo. E' stato eletto tre volte!

"Per 15 anni, gli italiani lo hanno supportato con il loro voto democratico", dice un giovane membro del partito. "Ci sono due spiegazioni: o gli italiani sono stupidi e non si rendono conto di chi stanno votando, oppure per 15 anni hanno continuato a fidarsi di lui."

Non sono sicuro che entrambe si escludano a vicenda, sbaglio? B esiste grazie ad A. E non tutti gli italiani, solo una grande parte. O forse gli italiani sono un popolo che perdona molto. Comunque, è stato straordinario, affascinante e preoccupante allo stesso tempo


Sam Wollaston
Pubblicato su The Guardian in data 18 Marzo 2010
Articolo in inglese su www.guardian.co.uk


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